La transizione energetica punta a salvaguardare l’ambiente, il clima e la biodiversità ecologica promuovendo investimenti sostenibili.
Oggi tutti i paesi del mondo sono impegnati nella lotta contro i cambiamenti climatici, uno sforzo globale per salvare il pianeta riducendo gli effetti del global warming. Per ottenere risultati concreti è indispensabile ripensare la nostra società, costruendo un nuovo sistema economico basato non più sul petrolio,il gas e il carbone, ma sulle fonti energetiche verdi, mettendo in atto un processo strutturale indispensabile per il cambiamento del modello socioeconomico. Questa operazione richiede una strategia globale, attraverso il rinnovamento delle infrastrutture per supportare lo sviluppo delle energie rinnovabili, con lo scopo di raggiungere la neutralità climatica.
La transizione richiede un approccio strategico, con investimenti pubblici e privati di lungo termine per essere in grado di sfruttare le energie green in modo efficiente. In particolare, serve uno sviluppo sostenibile dell’intera società, per evitare disuguaglianze e consentire a tutti di beneficiare dei vantaggi offerti da un’economia più pulita e inclusiva.
I punti chiave della transizione energetica sono:
fonti energetiche rinnovabili; agricoltura sostenibile ed economia circolare; mobilità green a zero emissioni; stop alle trivelle per l’esplorazione dei combustibili fossili; tutela dell’ambiente e della biodiversità; mitigazione del cambiamento climatico; adattamento ai cambiamenti climatici; riciclo dei rifiuti; uso sostenibile e protezione delle risorse idrologiche e marine oltre alla prevenzione e il controllo dell’inquinamento e alla protezione di ecosistemi sani.
La conversione energetica sta avvenendo in tutti i paesi UE, ed è coordinata a livello continentale dall’Unione Europea. L’istituzione comunitaria ha stabilito gli obiettivi comuni tramite il Green Deal europeo, un programma per lo sviluppo sostenibile e l’azzeramento delle emissioni di gas serra entro il 2050, con target intermedi per la riduzione del carbone previsti per il 2030.
Secondo il ministro del MiTE, Roberto Cingolani, ancora oggi l’85% dell’energia usata nel mondo proviene da fonti di origine fossile come petrolio e derivati. Per il nuovo PNIEC (Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima), entro il 2030 l’Italia dovrà arrivare al 55% di fonti rinnovabili, infatti una buona parte dei fondi previsti con il PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) saranno destinati allo sviluppo delle energie sostenibili.