“Mi chiamo Milly e scrivo da Roma. Percepisco dal 2020 il reddito di cittadinanza, ma a febbraio non ho ricevuto l’accredito. Cos’è successo? Grazie“
Condizione necessaria per beneficiare del Reddito di Cittadinanza è essere in possesso di una attestazione ISEE in corso di validità. Poiché questa scade ogni anno il 31 dicembre, è indispensabile presentare una nuova DSU, e quindi ottenere dall’INPS una nuova attestazione ISEE, entro il 31 gennaio dell’anno successivo. Sulla base di questa nuova attestazione, l’INPS quantificherà l’importo spettante del reddito di cittadinanza. L’importo, infatti, è variabile e dipende da alcuni valori considerati dall’ISEE.
Se nel mese di febbraio la propria carta non è stata ricaricata, le cause possono essere due. O non si è in possesso di un ISEE valido, oppure il proprio ISEE supera i valori massimi richiesti per accedere al beneficio. Il reddito di cittadinanza, infatti, viene concesso ai cittadini – italiani o stranieri regolarmente residenti in Italia da almeno 10 anni – in possesso di un ISEE non superiore ad € 9’360,00. Inoltre, i beneficiari del reddito di cittadinanza devono possedere un patrimonio immobiliare, eccetto la propria abitazione principale, che non sia superiore ad € 30mila ed un patrimonio mobiliare superiore ad € 6mila, anche se tale soglia può diventare più alta a seconda del numero dei componenti del nucleo familiare.
Infine, il valore del reddito familiare non deve essere superiore ad € 6mila, elevata in proporzione a seconda della numerosità del nucleo familiare e della presenza di componenti con disabilità accertata. La soglia è ulteriormente maggiorata nel caso in cui il nucleo familiare sia titolare di un contratto di locazione regolarmente registrato. Quest’ultimo parametro è importante, poiché è quello in base al quale viene stabilito l’importo del reddito di cittadinanza. Esso, infatti, è concepito come integrazione al reddito familiare, e compensa mensilmente la differenza tra il reddito reale del nucleo familiare e la soglia massima stabilita per lo stesso nucleo. Ad esempio, nel caso di una persona sola che possiede un reddito annuo complessivo di € 3mila, il reddito di cittadinanza consisterà negli ulteriori € 3mila per arrivare alla soglia di € 6mila.
Dunque, nel caso in cui non dovessi aver presentato l’ISEE a gennaio, è necessario farlo al più presto, in modo che il pagamento possa ripartire già dal mese di marzo. Se, invece, il proprio ISEE dovesse aver superato i parametri, la propria domanda del reddito di cittadinanza è decaduta. In questo caso, occorrerà verificare la propria condizione reddituale del 2020, tenendo conto che anche le prestazioni assistenziali percepite (ad esempio l’invalidità civile, le prestazioni a sostegno della maternità o anche lo stesso reddito di cittadinanza) vengono considerate nel computo del reddito familiare. Nel caso in cui la propria situazione attuale dovesse differire in maniera rilevante da quella considerata ai fini ISEE, è possibile presentare l’ISEE corrente e, una volta accertata la sussistenza del requisito, presentare una nuova domanda di reddito di cittadinanza.